CHIOGGIA MUSEO GALLEGGIANTE

ALLEVAMENTO IN LAGUNA

ALLEVAMENTO IN LAGUNA

 

In ambito internazionale la molluschicoltura è fonte di circa il 15% della produzione complessiva dell’acquacoltura, mentre in Italia il settore rappresenta oltre il 50% della produzione totale. Fino a non molti anni fa si allevavano solo mitili; oggi, oltre ad una modesta produzione di ostriche, l'allevamento di vongole veraci è l’evento che caratterizza l’intera acquacoltura italiana nell’ultimo ventennio. L’allevamento dei molluschi va condotto utilizzando esclusivamente ceppi di seme autoctono, evitando l’immissione di prodotto proveniente da aree extramediterranee. Questo per evitare il trasferimento di organismi associati, presenti nell’acqua intervalvare o come epibionti, che possono portare a nuove patologie o, più genericamente, ad una loro diffusione incontrollata nell’ambiente, con possibili ed imprevedibili danni di carattere genetico ed ecologico. La molluschicoltura italiana, come anche quella europea, deve fare i conti con un fenomeno il cui impatto futuro è difficilmente prevedibile: le biotossine algali (PSP, DSP, ASP e altre), prodotte da alcune microalghe tossiche per l’uomo. Nutrendosi di queste alghe i molluschi, ed i mitili in particolare, accumulano tossine che essendo termostabili resistono alla cottura e possono costituire un serio pericolo per la salute umana. La presenza nei molluschi di tossine in quantità oltre i limiti di legge comporta la chiusura temporanea alla commercializzazione dell’impianto di allevamento. Perciò è estremamente necessario tenere sotto stretto controllo gli allevamenti.

Se l'allevamento della vongola verace filippina (Tapes philippinarum), specie alloctona di origine asiatica, rappresenta la produzione più importante, non bisogna dimenticare la presenza di impianti fissi di cozze (Mytilus galloprovincialis) in sospensione, l'attività di mitilicoltura su fondale sia in allevamento che su banco naturale e l'attività di pesca di ostriche della specie Crassostrea gigas su banco naturale.