IL CRISTO VENUTO DAL MARE
La chiesa di S. Domenico a Chioggia custodisce un imponente crocefisso a forma di Y abbracciato amorevolmente da alcune antiche leggende popolari.
1 - La leggenda racconta che Nicodemo, discepolo di Gesù, custode del Santo Graal e santo per la chiesa cattolica e la chiesa ortodossa, intagliò l’immagine di Cristo nel legno, ma al momento di scolpire i tratti sofferenti del volto, le forze di Nicodemo vennero meno e invocando l’aiuto divino si assopì, al suo risveglio i lineamenti del Cristo furono miracolosamente impressi sull’opera. Versione confermata dall’incisione ai piedi del crocifisso e che descrive anche come l’opera venne trasferita dalla Terrasanta a Jesi dalla confraternita del Santo Sepolcro.
San Pietro Martire durante una preghiera vide animarsi il crocefisso che gli dette il compito di far trasferire lo stesso nella città di Venezia. Durante il viaggio però nei pressi di Chioggia la nave naufragò a causa di una violenta ed improvvisa tempesta, il Crocifisso caduto in mare galleggiò fino ad arrivare all’isolotto di San Domenico a Chioggia, dove ora sorge l’omonima chiesa.
2 - Il manoscritto di Antonio Boscolo descrive il ritrovamento dell’icona nelle vicinanze del Ponte di San Domenico, il manufatto fu prontamente portato nella Cattedrale, dove sarebbe stato custodito, ma durante la medesima notte il crocefisso svanì per poi essere ritrovato la mattina seguente, di nuovo, nello stesso luogo del primo ritrovamento, questo avvenimento si ripeté per i tre giorni sucessivi, fino a quando la curia decise di affidare il luogo della custodia alla chiesa di S. Domenico.
3 - Il crocifisso destinato alla Terrasanta partì dalla Germania per poi naufragare nell’ alto adriatico e per volontà divina raggiunse l’isolotto di S. Domenico a Chioggia, dove fu raccolto dai monaci.

