CHIOGGIA MUSEO GALLEGGIANTE

LA MALEDIZIONE DEL FANTASMA DI PELLESTRINA

LA MALEDIZIONE DEL FANTASMA DI PELLESTRINA

 

Gnuche, abitante di Pellestrina, era l’ armatore di una piccola flotta mercantile che commerciava in legno e pietre d’istria. L’armatore era un abile navigatore e un buon mercante, anche se rude e molto avaro.In uno dei suoi viaggi carico di legna, all’uscita in mare, Gnuche e il suo equipaggio s’ imbatterono in una breve ma improvvisa e violenta tempesta. Solo il coraggio, l’astuzia e la perizia dell’equipaggio fecero sì che gli uomini salvassero la vita, la nave e il suo carico.
Durante la navigazione, finita da tempesta, i membri dell’equipaggio avvistarono il corpo di un annegato e chiesero al comandante Gnuche di poter issare a bordo il corpo e portarlo a riva, ma l’armatore fece valere la propria autorità e diede ordine di continuare la navigazione. L’ imbarcazione arrivata in Istria scaricò il legname per fare carico della pregiata pietra da sbarcare in seguito a Venezia e a Chioggia. L’intera navigazione sembrava non avere più intoppi, ma nell’accingersi ad entrare in laguna, l’imbarcazione incontrò un impetuoso vento contrario impedendo così  l’accesso alla bocca di porto, sospingendo l’imbarcazione di nuovo in mare aperto. Molteplici e inconcludenti furono i tentativi di avvicinarsi alla costa, fino a che un enorme onda fece rovesciare l’imbarcazione. Il carico fu riverso in mare e i marinai ormai disperati presero coscienza che tutta quella sfortuna doveva essere la maledizione dell’annegato.  L’intero equipaggio abbandonò Gnuche e il natante, ormai ribaltato,  gettandosi in mare e guadagnando la costa a nuoto. Gnuche rimase solo sulla barca, a gridare e imprecare. Fu allora che vide affiorare il braccio del morto annegato che non aveva voluto salvare, e sportosi per issarlo a bordo, e dargli quindi sepoltura, si accorse invece che non di un braccio si trattava, ma di un ramo avvolto da alghe. Fu allora che Gnuche capì di essere stato dannato. La barca giunse a riva arenandosi su di una secca, e Gnuche fu portato in salvo, ma i suoi occhi spalancati e immobili ben riflettevano il terrore che aveva passato a bordo della barca, in balia del mare e della vendetta dell’annegato. Gnuche decise che mai e poi mai avrebbe rimesso piede in mare, e decise pertanto di vendere l‘intera sua flotta.

Tuttavia, la maledizione dell’annegato non smise mai di perseguitarlo, infatti nessuno volle comprare la flotta che il vecchio armatore aveva messo in vendita, dal momento che tutti erano a conoscenza della maledizione. In breve tempo perse tutti i suoi averi. Alla fine, paron Gnuche morì, in completa miseria e solitudine.

LA MALEDIZIONE DEL FANTASMA DI PELLESTRINA
LA MALEDIZIONE DEL FANTASMA DI PELLESTRINA